Mobbing
Si può parlare di mobbing quando il lavoratore viene progressivamente emarginato, quando gli vengono affidati compiti ben al di sotto delle sue capacità, quando gli vengono date informazioni insufficienti a svolgere il suo lavoro o palesemente ambivalenti, quando viene insultato: obiettivo è l'umiliazione e il suo conseguente allontanamento da quell'ambiente lavorativo.
La vittima di mobbing può presentare diversi disturbi: perdendo progressivamente fiducia in sé stesso, diventa sempre più ansioso e avverte con maggior frequenza palpitazioni, mal di testa, difficoltà respiratorie, nodi alla gola, senso di pressione sul petto, sudori improvvisi.
Tanto più il mobbing è perpetrato, tanto più la persona si sentirà fragile, isolata: non è raro un viraggio verso un quadro depressivo a volte associato ad abuso di alcol o psicofarmaci.
Ulteriore elemento di stress è legato al fatto che la vittima di mobbing non sa bene come comportarsi, a chi rivolgersi e spesso ha il dubbio di poter essere creduta, oltre ad avere il timore di affrontare un iter giudiziario: succede così che la persona mantenga il suo posto di lavoro continuando a subire il mobbing fino a che i sintomi saranno talmente evidenti che sarà impossibilitato ad andarci.
Capire quello che sta succedendo, affrontare superando i sintomi che si sono manifestati, individuare la scelta migliore per superare questa fase di difficoltà, sono gli obiettivi che possiamo raggiungere insieme. In questa situazione all'intervento dello psicologo è auspicabile venga affiancato quello dell'avvocato che da indicazioni chiare su come affrontare la situazione dal punto di vista legale.